di Federico Filippo Fagotto
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«Pieno di animali! Anche quest’anno… » – era la lavanda a parlare, sì proprio la pianta, seduta sul pavé con le spalle al naviglio, mentre il fiume di umani le scorreva di fronte non meno di quello.
«Che male fanno? Passano, ti guardano negli occhi e, dopo tanti complimenti, qualcuno ti porta perfino a casa con sé » – questa invece era la voce allegra del limone, reso divino dal sole di quella domenica pomeriggio di pieno aprile.
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