Associazione | Presentazione

L’Associazione La Taiga ha lo scopo di studiare, coltivare e diffondere la cultura, l’arte e la scienza in primo luogo attraverso la rivista  La Tigre di Carta, che fornisce una cornice tematica, e inoltre attraverso manifestazioni, fiere, mostre, convegni, corsi e attività formative e tutte le iniziative utili al progetto.

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Presentazione

«La tana delle Tigri!», «sembra un locale di dubbio gusto…», «Mompracem?», «buono per un gruppo di facinorosi», «sentite questa: Tyger Symmetry!», «eh la miseria, che esagerato!», «ma cos’è?!», «non conoscete la poesia di Blake?, quella che parla dell’armonia fra i saperi…», «ma chi lo capisce? Dai!», «bah, ignoranti»…

Per la cronaca, stiamo assistendo alla riunione per decidere il nome da dare a una nuova associazione, che vorremmo accompagnasse la nostra rivista nei prossimi tempi. L’idea è di trovare una cornice in cui organizzare alcune attività, o partecipare ad iniziative altrui e, perché no: se ci scappasse qualche fondo…

«Insomma, urge fondare un’associazione!», si dicono fra loro le Tigri di questa rivista. E allora eccole lì: non si preoccupano di informarsi per bene su come scrivere Statuto e Atto costitutivo, su chi si debba immolare per recarsi fino all’agenzia delle entrate. Nessuno sembra preoccupato di come ottenere un codice fiscale e quisquilie consimili. Urge piuttosto trovare, e al più presto, un nome azzeccato per questa ennesima fatica, fin troppo sottovalutata . Ma il nome ancora non si trova.

«Pensiamo, gente! L’associazione fa da sfondo alla rivista, giusto?», «sì, e i redattori potrebbero formare il Consiglio Direttivo», «d’accordo, poi piazziamo come presidente il direttore», «eh no, niente scala piramidale: il direttore lo fa qualcun altro«, «ok!… qualcuno si offre?», silenzio tombale, finché si alza una manina dal mucchio… «andata!», «poi si dovrà eleggere un vicedirettore, il segretario, il responsabile… si fa così no?», «bho, chi lo sa!», «sì, ma questo viene dopo, ragazzi, ora non è importante», «sarà…», «ma sì, ce la caveremo. Adesso manca un nome, diamine!», «dunque, dicevamo: l’associazione è lo sfondo della rivista… sfondo della rivista… paesaggio…», «qual è l’habitat della tigre?», «la giungla!», «aspetta, ho un’immagine: una tigre che cammina sulla carta, sulla neve… la tigre delle nevi…», «una taiga!», «la taiga?», «la taiga, sì!, ricorda anche il nome della tigre», «già, ma non rischia di sembrare tiger in inglese, come se fosse detto in pesante slang?», «ahah!», «però è carino: “La Taiga”», «ci state?»…

Nasce così l’associazione della Tigre di Carta, che tra non molto calcherà – più o meno fieramente (a seconda degli inceppi burocratici) – le fredde e silenziose distese della Siberia (o meglio di Milano). Come non invitare allora tutte le nostre lettrici (e forse anche i nostri lettori) ad associarsi alla Taiga?.. «Cosa comporta questo?», si chiederà il pubblico. Ben pochi onori, per ora. Speriamo però di organizzare al più presto diverse attività, fra cui dei cineforum ma anche musica e incontri teatrali, così da permettere ai soci ordinari di partecipare e ottenere sconti presso gli spazi che collaborano con noi. In più, contando che gli oneri sono praticamente inesistenti – a meno che non leggiate con attenzione le righe scritte nello Statuto moolto in piccolo (a proposito di forza domatrice piccola) – qualcuno magari penserà: «Ma, in fondo: perchè no?».

Una gloria soltanto è certa, per adesso: si potrà partecipare annualmente alle assemblee elettive per stabilire le nuove cariche. Rivolgiamo perciò un invito anche agli acerrimi nemici della nostra rivista (di certo numerosi): non aspettate che l’occasione per mettere a soqquadro la casta dirigente del nostro organico?… associatevi alla Taiga e ne avrete facoltà!

 

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