La Tigre di legno

Pubblichiamo l’articolo comparso sul n. 39 (marzo 2017) del bollettino edito dalla galleria d’arte orientale La Galliavola in occasione del Milano Asian Art e in concomitanza con il festival La Tigre e il Giappone svoltosi presso il teatro Corte dei Miracoli durante il mese di maggio 2017.

Una tigre acquattata, in attesa di poter spalancare del tutto le proprie fauci, sarà uno dei dieci netsuke in mostra presso la Corte dei Miracoli, un nuovo spazio culturale di Milano in via Mortara 4 (zona Porta Genova) dall’associazione La Taiga, per ospitare la sede della rivista di arte e cultura La Tigre di Carta. Nel piccolo spazio, trasformato in realtà a partire da febbraio, per un intero mese tutto ruoterà attorno al Giappone e alle sue tradizioni.

Tutto avrà inizio tra la fine di aprile e l’inizio di maggio con la presentazione della mostra di obi del collezionista Bruno Gentili dell’associazione Italia-Asia. Splendide cinture per kimono, risalenti ai periodi Edo e Meiji, dai temi più svariati: soggetti floreali, paesaggi e uccelli sino alle scene di vita tradizionale. Sulla scorta della mostra permanente, molte delle attività del circolo culturale La Corte dei Miracoli tenteranno di accostarsi ai diversi aspetti della cultura nipponica.

L’attività di teatro si concentrerà sulla rivisitazione del Mishima dei Cinque Nô moderni, con la rappresentazione di Lo scambio dei ventagli, sulla regia di Stefano Bernini, aperto da un’introduzione al teatro giapponese di Carmen Covito, scrittrice e vicepresidente dell’associazione culturale Shodo.it che dal 2011 dirige la rivista di studi online AsiaTeatro. Segue la storia delle maschere di Cinzia Toscano, ricercatrice all’Università di Bologna del Dipartimento delle Arti, a raccontare le maschere originali del teatro Nō e Kyōgen, di cui alcuni esempi saranno esposti grazie al prestito del gallerista Renzo Freschi.

Natsuke tigre di legno Galliavola

Netsuke in legno raffigurante una tigre

Il cineforum dedicherà il suo programma alla cinematografia giapponese, legata non solo al cinema tradizionale e d’epoca ma anche a quello più recente. Quest’ultimo affronterà le problematiche della società giapponese che si ripercuotono soprattutto nell’età adolescenziale. Verranno quindi affiancati i grandi classici di Ozu Sono nato, ma…, Kurosawa, Teshigahara a film moderni come Battle Royale di Fukasaku, Suicide Club di Sono e Kotoko di Tsukamoto.

Nel corso del mese verranno poi organizzati alcuni laboratori e workshop dedicati a diverse arti quali la calligrafia shodo, con la partecipazione del maestro Bruno Riva, l’ikebana, la cucina tradizionale giapponese, l’origami, l’aikido con il maestro Bruno Brugnoli e la cerimonia del tè curata da Giappone In Italia.

Accostata all’esposizione di obi saranno presenti numerosi haiku che ci accompagneranno sempre più all’interno del mondo orientale e cui il pubblico potrà aggiungere i propri. Sempre presenti saranno infine i dieci netsuke. Parallelamente alla IX edizione del Milano Asian Art, infatti, alla Corte dei Miracoli saranno ospitati alcuni pezzi in prestito dalla galleria antiquaria d’arte orientale La Galliavola.

Netsuke raffigurante un uomo anziano

I dieci netsuke in mostra riguarderanno i temi più vari, il primo citato rappresenta una tigre in legno pronta a spalancare le fauci, arricchita con un fine particolare in pasta di vetro per caratterizzare gli occhi. Il secondo pezzo raffigura è il generale Shoki, un cacciatore di oni – creature mitologiche della tradizione giapponese simili a demoni – con un diavoletto sul suo cappello, anch’esso lavorato in legno. Il terzo esemplare raffigura una grande maschera di Okame, dal tipico viso paffuto, in legno di bosso. Il quarto è un sollevatore di pesi lavorato in legno e avorio. Vi è poi una scimmia semicoricata nell’incavo di una roccia, realizzato in avorio marino. Un altro netsuke ritrae due topi su una corda arrotolata in avorio tinto. Si potrà vedere un Rakan della medicina in puro avorio o le figure di Ashinaga e Tenaga in avorio, creature leggendarie della mitologia giapponese di due tribù vicine, gli uni dotati di gambe lunghissime, gli altri di braccia lunghissime. Le loro caratteristiche complementari costituiscono così un’armoniosa macchina da pesca necessaria per sfamare i due popoli. Altro pezzo pregiato rappresenta un demone oni in legno di bosso, che si nasconde dentro una scatola per sfuggire al lancio di fagioli magici. L’ultimo esemplare infine ritrae un topo su una balla di fieno, in avorio tinto. Ringraziamo sentitamente La Galliavola per poter esporre queste piccole magnifiche opere d’arte.

Vorremmo inoltre ringraziare tutti quelli che hanno dato la loro disponibilità per l’esposizione di pezzi così unici nel nostro spazio e che hanno aiutato e partecipato alla realizzazione degli eventi e tutti coloro che metteranno a disposizione le proprie conoscenze specialistiche durante gli incontri organizzati.

Il nostro augurio è di potersi sentire immersi nella realtà orientale, che ci fa sognare e conduce dentro quel mondo fluttuante che si chiama: Giappone. Un piccolo spazio e un breve arco di tempo, che però vogliono ricreare un angolo di Oriente e un contatto verso il mondo giapponese anche nella caotica realtà milanese.

di Veronica Fiocchi

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