La casa come nido

Forme organiche e surreali nell’architettura di Javier Senosiain


«Mi piace credere che una casa debba esistere come
una nobile compagna degli uomini e degli alberi.
Per questo una casa deve produrre un’impressione di
pace e di grazia, armonizzandosi con la natura. (…)»
Frank Lloyd Wright

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Da sempre l’uomo ha instaurato un rapporto viscerale e profondo con la natura. Molto spesso ha cercato di ghermirla, dominarla, in altri casi ha cercato di renderla docile non con la forza ma con la pazienza e il rispetto delle leggi e dei principi naturali, organici.

Come in tutti gli ambiti della ricerca e della scienza, anche nel campo dell’architettura c’è una corrente che si concretizza attraverso una metodologia progettuale, chiamata Architettura Organica, che segue le leggi degli organismi naturali e ricerca l’armonia tra spazio costruito e materiali con le forme proprie della natura, assunta come fondamentale riferimento esterno.

L’espressione Architettura Organica, coniata da L.H. Sullivan, considerato il padre del Movimento Moderno americano nonché uno degli esponenti della cosiddetta Chicago School, è figlia del pensiero dell’architettura del XX secolo e in particolare di Frank Lloyd Wright.

È Wright che fa propria questa espressione e questa metodologia compositiva, che vede e sostiene un’intima corrispondenza tra architettura organica e società organica, slegata da ogni imposizione esterna contrastante con la natura dell’uomo. Secondo Wright uomo e architettura sono profondamente connessi: lo scopo finale dell’architettura è la vita umana, unica progenitrice della stessa.

L’idea “organica” nel campo dell’architettura, riconosciuta e teorizzata nel programma delle Praire Houses di Wright, può essere affrontata con due diverse chiavi di lettura.

La prima fa riferimento a una serie di principi teorici, schematizzati e descritti approfonditamente dal maestro, volti a essere applicati in ambito progettuale, come la riduzione delle partizioni interne in modo da rendere protagonisti l’aria e la luce, l’armonizzazione e l’umanizzazione della costruzione all’interno del contesto e dell’ambiente naturale (da qui il legame sempre più stretto con l’entità stessa del luogo, il genius loci di latina memoria), l’omogeneizzazione nell’utilizzo dei materiali, l’integrazione degli arredi e degli impianti tecnici all’interno dell’organismo architettonico stesso.

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La seconda invece attiene a un ambito più strettamente estetico, ovvero alle qualità formali ed esteriori degli edifici che, insieme ai materiali, devono riprendere le forme della natura e integrarsi il più possibile con essa, oltre che risultare più abitabili, più legate alle proporzioni umane, in contrasto con la “disumanizzazione” data dall’avvento della meccanizzazione e dell’urbanizzazione sempre più massiccia del XX secolo.

La sintesi perfetta di tutti questi aspetti, teorizzati e applicati da Wright magistralmente ma, nella sua opera di più difficile lettura (in special modo per i non addetti ai lavori), diventa chiara con architetti come Javier Senosiain che, facendo tesoro del virtuosismo e delle caratteristiche dell’architettura del maestro catalano Antoni Gaudì, sviluppa la fluidità formale delle linee e dei volumi degli spazi abitativi, integrati totalmente nell’ambiente circostante.

Messicano, nato nel 1948, Senosiain, dopo essersi formato sotto l’influenza di alcuni grandi architetti sudamericani come Luis Barragàn e Felix Candela, ha fondato lo studio Arquitectura orgànica con sede a Città del Messico, con il quale dà vita ai propri progetti residenziali. La sua filosofia compositiva, basandosi appunto sui principi fondanti del concetto di architettura organica, ricerca l’armonia tra l’ambiente antropizzato e il mondo esterno, tra le costruzioni e la natura. L’architetto messicano progetta case surreali, edifici che sembrano prendere forma dall’ambiente circostante, che nascono “letteralmente” dal suolo, come esseri viventi che hanno trovato rifugio nelle profondità del terreno e che, muovendosi, creano volumi curvilinei e sinuosi che modellano il paesaggio. Senosiain, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto dell’uomo sull’ambiente, progetta edifici integrati totalmente o parzialmente nel terreno; al posto dei tradizionali tetti, le coperture dei suoi edifici sono colline rivestite da un manto erboso che diventano un giardino pensile, mentre la struttura architettonica, quando emerge dal suolo, prende la forma di animali fantastici, di creature straordinarie, seguendo la tradizione del maestro Gaudì, coperte di mosaici dai colori brillanti e intensi.

L’idea che sta alla base dell’architettura di Senosiain e uno dei principi fondamentali dell’architettura organica wrightiana è la realizzazione di una completa continuità su più livelli, strutturale, formale e funzionale, realizzata attraverso una fluidità spaziale, una complessa unione tra pavimento, pareti e copertura e una perfetta integrazione tra architettura e arredamento.

In uno dei suoi progetti più celebri, La casa organica (di nome e di fatto), costruita nel 1985 nella

località Naucalpan de Juárez, nei pressi di Città del Messico, Senoisian mette in pratica tutta la sua poetica compositiva. La costruzione, quasi totalmente ipogea e dalla forma che ricorda una conchiglia, è caratterizzata da uno spazio continuo, da ambienti fluidi che racchiudono più funzioni. Gli spazi, assolutamente non convenzionali, si basano sui requisiti delle funzioni elementari degli esseri umani: uno spazio della convivialità, con cucina, sala da pranzo e soggiorno, tutto in un unico ambiente, e uno spazio più intimo, dedicato al riposo, con camera da letto, spogliatoio e bagno. Si entra attraverso un tunnel stretto e buio e si viene spinti all’interno degli ambienti principali dalla luce che bagna completamente lo spazio e si diffonde liberamente.

«La “Casa organica” nasce con l’idea di creare uno spazio adatto per l’uomo. La sua origine è la natura. Simile al grembo materno, alle origini dell’uomo, che all’inizio vivevano nelle caverne senza modificare l’ambiente; simile a un igloo e alle braccia di una madre che è intenta a coccolare il suo bambino».
(Javier Senoisiain)

All’esterno il giardino pensile copre tutta la struttura – camminare in giardino equivale a camminare sul tetto dell’abitazione – e dal suolo emerge solo una creatura fantastica, aggiunta successivamente come ampliamento della casa, un essere a metà tra un drago ed uno squalo, completamente ricoperta da un manto iridescente, dai colori che vanno dal blu al verde, dal viola al giallo.

Il processo di costruzione di Casa Organica, così come per gli altri progetti di Senosiain, è stato possibile grazie all’utilizzo di ferrocemento, un materiale composito, parente del cemento armato e per lungo tempo dimenticato, che crea una struttura monolitica e resistente ma allo stesso tempo modellabile ed elastica.

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All’interno una struttura complessa di barre e fitte maglie di acciaio di piccolo diametro crea uno scheletro facilmente modellabile, su cui viene applicata una malta cementizia che, una volta rifinita e coperta di poliuretano che funge da isolante, costituisce il pavimento, i muri e il soffitto della casa.

Nonostante la costruzione sia quasi completamente ipogea, all’interno la luce domina lo spazio, grazie a un orientamento delle stanze principali verso il giardino; le forme sinuose e aerodinamiche garantiscono una perfetta ventilazione, altro elemento chiave per questo tipo di architettura che ha come obiettivo quello di creare un habitat, che ricorda le grotte primitive, le abitazioni primordiali, che sia sostenibile per la natura e per l’uomo, al cui interno, come nel ventre materno, i suoi abitanti si sentono al sicuro.

Il processo compositivo di Senosiain e più in generale quello dell’Architettura Organica, sono un insegnamento profondo e attuale, che esprime l’importanza per il rispetto della natura e la necessità d’intervenire in rapporto con questa con attenzione e umiltà.

«Il progresso spesso violenta la natura, e la natura si sta ribellando», afferma l’architetto Senosiain. Il ritorno alla natura e alla sue leggi vuole essere il propulsore per la ricerca di una nuova integrazione tra l’uomo e l’ambiente. 

Immagini

https://www.elledecor.com/it/case/g36406591/casa-organica-javier-senosiain/
https://www.geniuslociarchitettura.it/2019/01/16/messico-una-casa-organica-completamente-integrata-con-il-paesaggio-naturale/
https://www.ad-italia.it/luoghi/architettura/2020/05/22/larchitettura-organica-di-javier-senosiain/

di Caterina Frittelli

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