Un matrimonio e un funerale

La DC Comics ha annunciato che il 4 luglio sarà il giorno del matrimonio tra Batman e… Catwoman! La data ufficiale era attesa dai lettori della serie sin dal giugno scorso, quando nell’albo numero 24 il Cavaliere Oscuro aveva avanzato per la prima volta la sua proposta. Ma se pensate che questo sia un lieto evento, e magari stavate già pensando a cosa regalare ai futuri coniugi Wayne, forse dovreste ripensarci… Nel mondo dei fumetti, infatti, i matrimoni non vengono disegnati spesso, e le poche volte che succede solitamente significa una sola cosa: uno degli sposini ci lascerà le penne in brevissimo tempo.

Quei pochi coraggiosi che ci hanno provato lo sanno bene: il ranger Tex Willer sposa la giovane Navajo Lilith nell’albo numero 7 e non fa in tempo ad arrivare al numero 10 che si ritrova già vedovo (non prima però di aver avuto da lei il figlio Kit). Persino il donnaiolo Dylan Dog, con grande sprezzo del pericolo, si propose in matrimonio a una donna, la povera Lillie Connolly, comparsa per la prima volta nel numero 74 e morta alla fine di quello stesso albo.

Una delle pochissime coppie fumettistiche felicemente coniugate e tuttora “vive” è quella composta da Susan Storm e Reed Richards, probabilmente resi spavaldi dal fatto che i loro albi si intitolano I fantastici 4 e una morte improvvisa costringerebbe gli editori a cambiare il nome della testata (anche se non mancano le morti “temporanee”). Si fa davvero fatica però a trovare altre coppie altrettanto fortunate.

Quasi tutte le più classiche e longeve storie d’amore dei personaggi dei fumetti sono in effetti estranee al matrimonio: l’astuto Diabolik si guarda bene dallo sposare l’intrigante Eva, forte dell’esperienza del precedente marito di lei, riposi in pace. Così anche Paperino preferisce continuare a corteggiare Paperina senza troppa convinzione e a contendersela con il fortunato cugino Gastone, il quale, a sua volta, preferisce non sfidare troppo la sorte ed è ancora scapolo. Minni e Topolino invece compiono quest’anno il loro novantesimo anniversario di fidanzamento, ma continuano a vivere separati.

Insomma, parlare di fumetti e di matrimoni può essere davvero difficile, ma ci sono delle ragioni piuttosto ovvie che si possono trovare per spiegare questo tabù. In primo luogo, il fumetto è una forma narrativa soprattutto episodica: la maggior parte dei fumetti si comprano in edicola ed escono una volta al mese o addirittura ogni settimana, come Topolino, senza che per essi sia prevista una conclusione a un determinato numero di albi. Risulta quindi più comodo per gli autori concludere ogni storia con un “ritorno alla normalità”, a una situazione standard più o meno definita dalla quale possono cominciare altre storie senza che necessariamente si debba sapere cosa è successo in quella precedente o in quelle prima ancora. Cambiamenti sostanziali della condizione dei personaggi costringono al monitoraggio della cosiddetta “continuity”, che tanti problemi (ma anche tante soddisfazioni) dà ai fumetti americani, soprattutto Marvel e DC, poiché scoraggia moltissimo i nuovi lettori e costringe le case editrici a ri-azzerare continuamente la numerazione degli albi.

Il matrimonio, inoltre, è associato nell’immaginario collettivo al lieto fine e il problema per i fumetti a episodi è proprio la fine: essi devono sempre essere virtualmente aperti a nuovi sviluppi ed evidentemente per molti autori dopo il matrimonio non succedono più cose interessanti. Chissà se a casa loro le cose stanno proprio così?!

di Matteo Nepi

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