In questa pagina sono disponibili le indicazioni sul numero corrente e sul prossimo numero de La Tigre di Carta. Coloro che sono interessati a collaborare con noi inviando un contributo esterno per la pubblicazione sul sito possono trovare qui i temi dei numeri prossimamente in uscita, a cui l’articolo dev’essere attinente, così come le date utili da tenere presenti.
Per le citazioni dall’I Ching contenute in questa pagina, cfr. I King. Il libro dei mutamenti, a cura di B. Veneziani e A. G. Ferrara, Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma 1995.
Numero corrente (N.25)
Il tema: L’attesa, esagramma 5 dell’I Ching.
La sentenza:
L’attesa.
Se sei verace hai luce e riuscita.
Perseveranza reca salute.
Propizio è attraversare la grande acqua.
Il commento: Attendere non è vano sperare. Possiede la certezza interiore di raggiungere la meta. Unicamente questa certezza interiore dà la luce che sola conduce alla riuscita. Ciò porta alla perseveranza che reca salute e conferisce forza per attraversare la grande acqua.
Un pericolo ci sta d’innanzi e bisogna superarlo. Debolezza e impazienza non possono far nulla. Solo chi è forte potrà affrontare il proprio destino, poiché egli è capace di perseverare nell’attesa forte della sua interiore sicurezza. Questa forza si manifesta in una veracità inesorabile. Se si sanno vedere le cose come sono, guardandole diritte in faccia, dagli avvenimenti nasce una luce che fa riconoscere la via per riuscire. A questo riconoscimento deve seguire decisamente un agire perseverante; poiché soltanto se si va decisi incontro al proprio destino si può affrontarlo. Allora si può attraversare la grande acqua, cioè decidersi e superare il pericolo.
Il N.25 è uscito a gennaio 2022.
Prossimo numero (N.26)
Il tema: Il Ricettivo, esagramma 2 dell’I Ching.
La sentenza:
Il ricettivo
opera sublime riuscita.
Propizio per la perseveranza d’una cavalla.
Se il nobile ha da imprendere una cosa e vuol precedere
Egli si smarrisce; se invece segue egli trova guida.
Propizio è trovare amici nell’occidente e nel meridione,
Rinunciare ad amici nell’oriente e nel settentrione.
Tranquilla perseveranza reca salute!
Il commento: Le quattro direzioni fondamentali del creativo: “sublime, riuscita, propizio per perseveranza” si ritrovano anche qui, per designare il ricettivo. Solo che la perseveranza è definita più esattamente come la perseveranza di una cavalla. Il ricettivo designa la realtà spaziale di fronte alla potenzialità spirituale del creativo. Quando il potenziale diventa reale, lo spirituale spaziale, ciò avviene sempre per mezzo di una determinazione individuale, limitativa. Ed è indicato dal fatto che qui all’espressione “perseveranza” è aggiunta la determinazione prossima “di una cavalla”. Il cavallo appartiene alla terra come il drago al cielo; esso simbolizza col suo instancabile moto nella pianura l’ampiezza della terra. È scelta l’espressione “cavalla”, perché la cavalla riunisce la forza e la rapidità del cavallo con la mitezza e la dedizione della mucca. La natura può sviluppare gli stimoli del creativo soltanto perché essa è capace di stare alla pari con il creativo nella sua essenza. La sua ricchezza consiste nel fatto che nutre tutti gli esseri, e la sua grandezza nel fatto che tutto abbellisce e magnifica. Così essa crea prosperità per tutto ciò che vive. Mentre il creativo genera le cose, dal ricettivo esse vengono partorite. Trasportato nelle condizioni umane si tratta di comportarsi in maniera corrispondente alla situazione. Non si è in posizione indipendente, ma in funzione di aiutante. E bisogna produrre. Non voler guidare – così ci si smarrirebbe soltanto – lasciarsi guidare è il compito. Se ci si sa comportare con dedizione di fronte al destino si trova certamente la guida adeguata. Il nobile si lascia guidare, egli non avanza alla cieca, ma estrae dalle contingenze la nozione di ciò che da lui si richiede, e segue l’indicazione della sorte. Visto che bisogna compiere un lavoro produttivo, si ha bisogno, quando le idee da seguire sono già fissate, al tempo del lavoro e dello sforzo, di aiutanti e di amici. Il tempo del lavoro e dello sforzo è espresso dall’occidente e dal meridione: poiché il meridione e l’occidente sono i luoghi simbolici ove il ricettivo lavora per il creativo – come la natura in estate e in autunno; se allora non si raccolgono tutte le forze non si può finire il lavoro che si è intrapreso. Perciò trovare degli amici significa qui appunto che si trova una guida. Ma oltre al lavoro e allo sforzo vi è anche il tempo dei progetti e degli ordinamenti; allora si ha bisogno di solitudine. L’oriente simboleggia il luogo dove si ricevono gli incarichi dal proprio signore, e il settentrione il luogo dove si riferisce su ciò che si è prodotto. In tal caso, allora, è opportuno essere soli e oggettivi. In questa sacra ora bisogna fare a meno dei compagni onde la purezza non venga offuscata da odio o favore di partito.
Il N.26 esce a maggio 2022. È possibile inviare un contributo esterno fino al 30 aprile 2022.