La grande cecità: il cambiamento climatico e l’impensabile
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Chi può dimenticare i momenti in cui qualcosa che sembrava inanimato mostra di essere ben vivo addirittura pericolosamente vivo?
Inizia così il bellissimo libro di Amitav Ghosh: La Grande Cecità – Il Cambiamento climatico e l’impensabile, parlandoci della materia, che sembra inanimata ai nostri occhi superbi e ciechi. Di materia è fatta la terra, i pianeti, lo spazio. Materia che vive, che ci sovrasta, che va oltre noi esseri umani, che ci siamo illusi di controllare, fagocitati da un sistema economico che ha fatto scempio delle risorse naturali, producendo gas serra, isole di plastica e montagne di spazzatura. A pagare le spese di tutto questo sono i popoli più poveri del pianeta, prima di tutto, e tutti noi.
Riguardo al cambiamento climatico la cultura e la letteratura sembrano non avere un sistema linguistico per raccontarlo. Mancano le parole, solo tecnicismi dal suono aspro e poco comprensibile. Non c’è poesia nel raccontare gli eventi atmosferici esagerati che, in molti paesi del pianeta tra i quali la nostra bella Italia, stanno manifestandosi. Le pubblicazioni di carattere narrativo, che riguardano questi argomenti, di solito vengono catalogati come genere fantasy, fantascienza e simili …
… si potrebbe addirittura sostenere che la narrativa che si occupa di cambiamento climatico sia per definizione un genere che le riviste letterarie serie non prendono sul serio;…
Le alluvioni, le città piene di smog dall’aria irrespirabile, le lunghe estati caldissime, dove improvvisi temporali o uragani devastano città e sommergono pezzi di terra con tutta la vita che vi brulicava sopra fino a pochi istanti prima. Quale libro, quale musica, quale quadro sarà testimone ai posteri? Si chiede Ghosh a questo proposito e fa una considerazione, che ci chiama in causa:
Gli eventi scatenati dal surriscaldamento globale hanno con gli esseri umani una connessione più intima rispetto ai fenomeni climatici del passato – e questo perché tutti noi poco o tanto, vi abbiamo contribuito… –
Questa responsabilità che ognuno di noi avverte, ha un effetto “spaesante / perturbante” sulla coscienza collettiva, che sembra impedire alla stessa di comprendersi e analizzarsi con obbiettività. Questa finzione che permea il pensiero collettivo non consente all’arte di essere se stessa, di svolgere quel ruolo etico e magistrale, grazie al quale a distanza di secoli noi possiamo comprendere e sentire accanto donne e uomini di epoche molto antiche.
L’Italia, come ho accennato sopra, per la sua conformazione geografica e morfologica è una terra gravemente danneggiata da questi eventi dovuti al clima fuori controllo. Eppure i libri che vanno per la maggiore parlano per lo più di storie passate, noir, autobiografie di eroine ed eroi quasi mitologici, che sono morti dietro l’utopia di un mondo migliore, che al giorno d’oggi, con le autocrazie che si fanno incalzanti, suona come una tragica beffa. Autocrazie nelle quali, come nel caso degli Stati Uniti, parlare di cambiamento climatico è un argomento fortemente censurato.
Solo il genere fantasy, la fumettistica oppure la saggistica, oltre alle pubblicazioni scientifiche, parlano di questo problema serissimo.
Il libro di Ghosh si articola su tre sezioni denominate: Storie, Storia e Politica, nelle quali l’argomento del cambiamento climatico e della cecità è visto da tre punti di vista: sociale, storico e politico, filtrato dal pensiero e dalla storia di un figlio evoluto di quell’India, massacrata dal colonialismo inglese.
È un’attenta analisi, scritta con una prosa accattivante, di quelle che incollano gli occhi sulla carta, sui processi di cambiamento che, attraverso le conoscenze e le scoperte scientifiche, hanno portato alla situazione climatica attuale.
Se nell’antichità la Natura aveva una sua sacralità, che incuteva timore negli esseri umani, che si adeguavano, cercando di proteggersi, rispettando il territorio. Con l’avvento dell’era moderna e dello sviluppo tecnologico, tutto questo è venuto meno. Nel libro questo concetto è spiegato con esempi e racconti, che ci illuminano e ci sconfortano.
La Natura da Matrigna a Serva abusata e sfruttata senza pietà, proprio come fosse materia inanimata. La materia, però, d’un tratto si muove, respira e allora assistiamo con sguardo stupito alle catastrofi ambientali di ogni genere dalle alluvioni, ai cicloni, dai terremoti, al distacco dei ghiacciai e alle valanghe violentissime. La sbornia tecnologica e modernista del Novecento, con i suoi miti e i suoi stili di vita altamente inquinanti ci sta presentando il conto.
Paesi lontani come la Cina, di cui sentiamo tanto parlare, proprio a proposito della nuova politica ecologista intrapresa da alcuni anni e che sta portando il paese a grandi traguardi economici ed ecologici, trova in questo libro tratteggiate storie di persone che hanno contribuito allo sviluppo di questo paese dal medioevo ai giorni nostri, la Storia e la Politica, intesa come sistema, senza peraltro entrare nel merito di ideologie politiche specifiche.
La Cina, ci racconta Ghosh, scoprì il carbone circa un migliaio di anni fa, a seguito di una deforestazione che aveva portato all’insabbiamento di alcune coste del Fiume delle Perle, del Fiume giallo e di tanti altri fiumi importanti del paese. Questa deforestazione comportò nell’undicesimo secolo una grave carestia di legna da ardere e la scoperta del carbone fu salutata come una benedizione.
Amitav Ghosh riporta nel libro alcuni versi del poeta Su Dongpo del 1087 che parlano di questa scoperta, salutata come una cosa miracolosa, tale da essere oggetto di poesia:
Che fra le loro colline giacesse un simile tesoro era cosa che non sapevano: Bella roccia nera in abbondanza, diecimila carri di carbone. Nessuno aveva notato le chiazze di catrame né l’affiorare del bitume, mentre a zaffate acri vapori si levavano con la brezza. Una volta snudato, il filone si rivelò enorme, senza fine. La gente danzò di gioia. Frotte di visitatori accorsero sul posto. –
La Cina pertanto non è la prima volta che si trova ad affrontare la questione climatica- economica e ambientale. Se il carbone all’epoca risultò vincente per far ripartire l’economia, oggi è la produzione di energia elettrica con le riserve naturali: sole e vento, che ha consentito il nuovo sviluppo. La tecnologia al servizio del bene comune è una caratteristica della società cinese, nonostante al suo interno vi siano contraddizioni pesanti sui diritti civili, sindacali e democratici.
All’epoca del carbone, l’Inghilterra e gli Stati Uniti riuscirono per lungo tempo a sfruttare le risorse carbonifere della Cina, dell’India e il petrolio della Birmania, minando dall’interno qualsiasi sviluppo economico delle popolazioni locali, corrompendo i politici e gli amministratori locali. .
Amitav Ghosh nato nel 1956 a Calcutta, ha studiato a Oxford e vive tra New York e l’India, in quanto scrittore, giornalista e antropologo ha studiato a fondo la storia del suo paese e qui ci racconta storie di vita di imprenditori e di cantieri navali indiani fiorenti, fatti fallire per favorire le società navali e capitaliste occidentali. Quei paesi non potevano evolversi altrimenti avrebbero usato essi stessi le risorse e competere con l’Occidente, cosa che di fatto sta succedendo oggi, mettendo in crisi l’intero sistema economico che finora ha tenuto le redini del mondo.
Leggere La grande cecità serve a mettere in ordine le idee e le informazioni caotiche che ci giungono dai quotidiani, social e altri mezzi di informazione. Dal 2016, anno di pubblicazione di questo testo, a oggi la situazione politica e quindi anche climatica è decisamente peggiorata. Ci sono più di 56 conflitti sparsi sul pianeta e sembra non esserci più alcun raziocinio e competenza nel gestirli a livello mondiale.
Vi lascio con una dichiarazione del 1971 del Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant, presa dal libro, che oggi più che mai sembra premonitrice e ci deve far riflettere.
Mentre, sera dopo sera, guardiamo il sole tramontare attraverso lo smog sulle acque inquinate della nostra madre terra, dobbiamo seriamente domandarci se vogliamo davvero che un futuro visitatore da un altro pianeta dica di noi: “Con tutto il loro ingegno e la loro abilità, sono rimasti a corto di lungimiranza e aria e cibo e acqua e idee”, o anche: “Hanno continuato coi giochi politici finché il mondo gli è crollato intorno”.
Ho un diploma magistrale e lavoro come impiegata nella scuola pubblica da oltre trent'anni. Sono sposata con due figli, di cui uno disabile psichico. Sono impegnata per i diritti delle persone disabili, delle donne e sindacali. Scrivo per diletto e ho al mio attivo tre libri e numerosi premi di poesia e narrativa.
Storie Sepolte è un collettivo nato dalla passione per l’arte come esperienza. Cerchiamo di essere un piccolo centro di riflessione sulla necessità di una cultura artistica nel mondo contemporaneo, provando a riportare in vita storie sommerse dal tempo e dall’oblio.
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