Affondare per riemergere

La pars construens nella vita di Asterios Polyp

Asterios Polyp di David Mazzucchelli

Lo Sgretolamento è un concetto che può avere un significato ambivalente. La componente distruttiva è quello più ovvio, mentre risulta forse più difficile individuare in questa idea delle potenzialità costruttive. Sgretolarsi implica che esista qualcosa che è suscettibile di deterioramento, e lo sgretolamento si applica quindi a situazioni pre-esistenti. Se quindi cogliamo subito la sua natura destruens, la parte construens è invece da ricercare nella possibilità di ricostruire qualcosa di nuovo partendo dalle macerie della vecchia struttura.

David Mazzucchelli, con la sua prima graphic novel Asterios Polyp (Coconino Press, 2011), racconta tutto questo attraverso una storia commovente che trascina il lettore in un toccante viaggio di rinascita, dai grattacieli di Manhattan fino alla provincia americana.

All’inizio della storia facciamo subito conoscenza con il protagonista. Alla soglia dei suoi cinquant’anni Asterios Polyp, architetto teorico e professore universitario, si trova nel suo lurido appartamento nel centro di Manhattan, testimonianza nostalgica dei fasti di un passato ormai lontano. Depresso e passivo nei confronti di una vita che sembra non avere più nulla in serbo, Asterios è intento a guardare quello che sembra essere un film porno quando un fulmine colpisce e incendia la palazzina costringendolo ad abbandonare la casa. Si allontana così, sale sulla metropolitana e prende un autobus fino al capolinea arrivando in una sperduta cittadina di provincia chiamata Apogee. Qui trova lavoro come meccanico alle dipendenze di Stiffly Major e fa la conoscenza della sua famiglia, composta dalla moglie Ursula e da loro figlio. Da questo momento in avanti la storia procede seguendo tre linee narrative diverse: la prima racconta il presente vissuto ad Apogee, la seconda ci porta alla scoperta del passato di Asterios, soffermandosi sul suo rapporto con la moglie che si deteriora progressivamente, e la terza include invece una serie di digressioni presentate da un narratore esterno, il fratello gemello di Asterios, il quale sembra però essere deceduto alla nascita.

Abbiamo così la possibilità di vedere affiancati due volti della stessa persona: l’Asterios vanitoso e arrogante del passato, abituato a frequentare i migliori salotti e a parlare del nulla spacciandolo per il tutto, cui si contrappone l’Asterios del presente, solo e depresso, vittima della sua stessa superbia.

Il peccato di Asterios è proprio un’arroganza che deriva dall’ossessione patologica per la struttura dualistica: per Asterios questo dualismo trova applicazione costante nella vita di tutti i giorni. Mazzucchelli però ne mostra in maniera magistrale la piattezza: Asterios, dietro la sua apparente complessità, ha in realtà un approccio bidimensionale alla vita. È un semplificatore incapace di coglierne le sfaccettature più belle e complesse. Non è un caso che sia diventato famoso in qualità di architetto teorico e che nessuna delle sue idee sia mai stata realizzata. Asterios si muove sempre sulla superficie della vita, anche se millanta completezza e profondità. Infatti, ripercorrendo il suo passato, ci si rende conto di come la sua indole si scontri con quella della moglie Hana, timida scultrice che, soffocata dalla natura del marito, finirà per lasciarlo.

La scultura contro il foglio, le tre dimensioni dell’arte plastica contro le due dimensioni del cartaceo. Hana, seppur timida e insicura, simboleggia la vita e le sue emozioni nella loro naturale incertezza e complessità mentre Asterios nella sua irritante spocchia e sicurezza non è solo un egoista ma è soprattutto un incompleto. Nel tempo tutto finisce per sfuggirgli di mano: il successo, il matrimonio, le amicizie; tutto gli si sgretola tra le dita ed egli finisce per rimanere solo. È proprio quando tocca il fondo che ha però l’occasione di cominciare a ricostruire qualcosa.

Non c’è sgretolamento se non c’è nulla da sgretolare, non c’è rinascita se prima non si tocca il fondo.

di Dario Ferrari

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