La filigrana di platino in Cina

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Fotografie a cura di ph©CamillaGiannelli

di Victor Attilio Campagna

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Expo, padiglione della Cina. Il 14 ottobre si è tenuto un evento dedicato a una tecnica di lavorazione dei gioielli: la filigrana di platino. Erano presenti tra gli altri la Sig.ra Hong Yang, il vice console del consolato cinese di Milano, Yongyue Huang, Haobin Tan, CEO dell’associazione internazionale del platino, il manager della zona cinese di questa associazione, Weicheng Gao, l’amm. generale del gruppo Huaxia, la Sig.ra Xiaoyan Zhou, l’attrice Xiaoqi Mo e la cantante Alan Dawa Dolma.

L’evento ha esordito con una sfilata di varie modelle, che indossavano i gioielli in filigrana di platino. Per poi spostarsi nella sala teatro, all’interno del padiglione, dove è stato proiettato un filmato con l’illustrazione dei metodi per la lavorazione del platino e, a concludere il tutto, l’esibizione canora di Alan Dawa Dolma. Quest’ultima si è esibita intonando il “Canto per il domani”, un augurio per l’industria della gioielleria cinese. A coronare l’evento, un pranzo offerto a tutti gli ospiti da uno dei migliori ristoranti della Cina.

Il gruppo Cuilu, fondato nel 1996, produce oggetti d’oro, su cui cerca di imprimere costantemente la tradizione della cultura cinese, per cui il gioiello, da semplice oggetto, si fa portatore di una cultura millenaria. La filigrana è una tecnica di lavorazione tradizionale che esprime appieno la qualità dell’artigianato cinese. I gioielli in questione sono ispirati ai fiori, con un design che combina la cultura cinese con quella occidentale, come dichiara l’associazione internazionale del platino della Cina, in un gioco di richiami tra passato e presente.

Il 21 ottobre, sempre nel padiglione cinese, si terrà un evento dedicato all’artigianato cinese.


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Autore

  • Tre anni di Lettere Antiche, ora a Medicina e Chirurgia. Per non perdere l'identità si rifugia nella letteratura, da cui esce solo per scrivere qualcosa. Può suonare strano, ma «Un medico non può essere tale senza aver letto Dostoevskij» (Rugarli).